Una startup sarda sta rivoluzionando il concetto di packaging sostenibile. Si chiama Alkelux ed è nata nel 2024 con un’idea tanto semplice quanto innovativa: trasformare gli scarti della liquirizia in un bioadditivo antimicrobico naturale, da integrare nei materiali di confezionamento per alimenti freschi.
Il risultato è un packaging attivo e funzionale, capace di prolungare la shelf-life di ortofrutta come fragole e mirtilli, senza l’utilizzo di conservanti artificiali né sostanze chimiche di sintesi.
L’additivo sviluppato da Alkelux è naturale, privo di metalli, idrosolubile e compatibile con gli attuali impianti industriali. Può essere integrato in film plastici o materiali compostabili, offrendo un effetto antimicrobico che rallenta la proliferazione batterica, contribuendo alla conservazione del prodotto confezionato.
I test condotti finora hanno mostrato risultati molto promettenti: la durata di conservazione dei frutti è stata estesa di almeno una settimana rispetto agli imballaggi convenzionali. Un beneficio concreto per tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione, che si traduce anche in una significativa riduzione degli sprechi alimentari.
L’approccio di Alkelux si inserisce perfettamente nei principi dell’economia circolare, attraverso la valorizzazione di sottoprodotti naturali, la riduzione dell’impatto ambientale e l’introduzione di soluzioni intelligenti e responsabili nel settore del packaging alimentare.
Il progetto ha già attirato l’attenzione di produttori ortofrutticoli e aziende industriali in cerca di alternative ecologiche ed efficienti per prolungare la freschezza dei prodotti senza ricorrere a trattamenti invasivi.
Con questa innovazione, Alkelux si propone come un esempio concreto di come la bioeconomia possa guidare il futuro del packaging sostenibile, unendo sicurezza alimentare, prestazioni tecniche e attenzione per l’ambiente.